I libri senza parole : dal 1946 ad oggi una mostra in continuo movimento
Se vi siete trovati al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 16 al 21 ottobre 2017 avrete notato un gruppo di appassionati di albi illustrati partecipare con entusiasmo agli incontri di formazione, organizzati all’interno della mostra su silent book provenienti da tutto il mondo, a cura della sezione italiana IBBY (International Board on Books for Young People ). Si è trattato di un corso rivolto ad insegnanti, bibliotecari e volontari della lettura che si è svolto all’interno della mostra Libri senza parole. Destinazione Lampedusa biennale alla sua seconda edizione. I libri, raccolti dall’associazione IBBY da vari paesi del mondo, hanno permesso di aprire la Biblioteca per ragazzi a Lampedusa, dedicata ai bambini e ragazzi che vivono sull'isola e ai giovani ospiti del Centro di Primo Soccorso e Accoglienza. Inoltre al Palazzo delle Esposizioni esiste raccolta di oltre 250 albi senza parole nello Scaffale d’arte a disposizione di ricercatori, docenti e appassionati. La raccolta diviene anche mostra bibliografica itinerante, che può circolare a richiesta in Italia e all'estero. La raccolta di libri donati da biblioteche, associazioni, scuole e privati cittadini dai cinque continenti è il segno distintivo di IBBY ed è stata proprio la fondatrice di IBBY , Jella Lepman , ad inventare questo geniale sistema per creare mostre di albi illustrati ed intere biblioteche. Lo scopo principale della Lepman all’indomani del dopoguerra era quello di disintossicare l’infanzia tedesca dal nazismo e di costruire un futuro migliore dalle ceneri della seconda guerra mondiale. Lei ebrea scampata alle deportazioni finita la seconda guerra mondiale fu incaricata dall’esercito americano di svolgere questa missione: inventarsi un programma per aiutare i bambini tedeschi a non ripetere gli errori della generazione precedente. La prima reazione della Lepman, alla quale la Germania nazista aveva toolto tutto , fu di rifiuto ma non potè non pensare ai bambini tedeschi come avittime innocenti e cambiò idea : “Arrivai a rendermi conto sempre più chiaramente che non dovevo guardare indietro ma al futuro e che dovevo cominciare dai bambini. Difficilmente potevo mettere in dubbio la solidità di questo pensiero. Che diritto avevo di dire no?”*. Per dare continuità al suo progetto nel 1952 Jella Lepamn fonda IBBY a conclusione di una Conferenza Internazionale per la pace nel mondo proprio a partire dai libri per bambini. Oggi all’associazione International Board on Book for Young People aderiscono più di settanta Paesi in tutto il mondo.
I volontari di IBBY ispirandosi all’esempio di questa donna coraggiosa e lungimirante proseguono ancora oggi l’opera di recupero e sostegno dell’infanzia in difficoltà attraverso i libri.. Oggi come allora i libri senza parole o silent book raccontano storie attraverso le illustrazioni, superando quindi le barriere linguistiche e culturali. Per questo motivo possono essere letti e compresi da bambini di origini diverse, sono quindi uno strumento per comunicare e dialogare con i piccoli immigrati di Lampedusa ma, come raccontano i volontari di IBBY- Italia , anche con gli adulti. Nella biblioteca di Lampedusa infatti gli operatori IBBY non si occupano solo di letture per bambini ma propongono libri a chiunque si trova lontano dalla propria terra, in condizioni difficoltose. A Lampedusa spesso sono i ragazzi migranti più grandi ad animare le letture.
Una delle volontarie della Biblioteca di Lampedusa - Anna Villani – racconta: “ Per instaurare un dialogo con i bambini approdati sull’isola dopo un tremendo viaggio sulle carrette del mare ho usato il libro L'Approdo, un libro molto lungo da leggere ma pieno di particolari tanto che si può scegliere una pagina e lavorare solo su quella. Pensavo che un albo illustrato potesse essere interessante solo per i bambini e che fosse improponibile per i ragazzi più grandi, invece con mia grande sorpresa ho visto un ragazzo di 21 anni tunisino entrato per la prima volta in Biblioteca di Lampedusa. Il giovane migrante ha scelto proprio quel libro dallo scaffale lo ha letto da solo, ha guardato con attenzione tutte le illustrazioni e poi è scoppiato in lacrime”.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- * “La strada di Jella. Prima fermata Monaco” , SINNOS, 2009
Deborah Soria , altra volontaria IBBY e Responsabile della Biblioteca di Lampedusa, spiega di aver contribuito sia come libraria che come volontaria di IBBY Italia alla nascita della Biblioteca di Lampedusa nel 2012. “La Biblioteca di Lampedusa – racconta la Soria - nasce da una raccolta di libri senza parole provenienti da tutto il mondo . La biblioteca forse è un pò caotica, ma noi ci sappiamo girare. I libri continuano ad arrivare donati da enti pubblici e privati da vari paesi del mondo. Noi teniamo conto anche delle richieste dei piccoli frequentatori : se un bambino chiede libri sulle giraffe allora si cercano libri su questo tema”.
I curatori dela mostra e formatori del corso “I libri senza parole” sono volontari culturali di IBBY appassionati ed esperti di silent book , tutti impegnati nella Biblioteca di Lampedusa. Per loro i libri sono uno strumento indispensabile per aprire un ponte di dialogo con i migranti.
“Un libro – prosegue la Soria - è un'offerta di ospitalità, il mediatore cerca di portare accoglienza. La biblioteca di Lampedusa è un patrimonio per tutta la comunità di Lampedusa: per i cittadini e non solo per i migranti. Facciamo in modo che in biblioteca siano sempre presenti dei mediatori culturali, che non si ocupano solo di letture ma anche di garantire continuità . Infatti , come afferma Michel Petit, attraverso la mediazione orale si pussono coinvolgere i partecipanti ma per poter portare avanti il progetto bisogna anche cercare sostegno e finanziamenti. “
Mariella Bertelli, un’altra storica volontaria IBBY e bibliotecaria della Biblioteca Comunale di Toronto, è una story teller che sa guardare dentro la propria vita per costruire nuovi racconti.
“Quando ci siamo accorti per la prima vlta di essere soli? – si chiede la Bertelli- quando abbiamo avuto bisogno di uno spazio tutto per noi. Il mio spazio preferito , quasi sacro era sotto la tenda di un balcone sul terrazzo dove avevo il mio contatto con l'immaginario. Forse in quei momenti infantili è nata la mia vocazione di story teller. Il mio libro preferito è un albo illustrato una raccolta di storie raccolte da una scrittrice canadese, storie di giovani che sono dovute scappare da dove abitavano. Inizia con una storia di una giovane ebrea he scappava dalla Germania nazista. Lei e le sue amiche sono dovute tornare indietro perchè nessuno stato le ha accettate . A questa storia ne seguono altre di fughe e di migrazioni”
La sfida di creare una biblioteca a Lampedusa è stata quella di proporre libri a migranti disperati bisognosi di tutto e privati delle riposte ai bisogni fondamentali.
Ma IBBY si è ispirata proprio alla fonadtrice Jella Lepman secondo la quale infatti i libri sono “cibo per la mente” indispensabile per crescere da uomini liberi.
Quando Jella Lepman nel 1945 arriva in Germania si accorge che la situazione del dopoguerra dei bambini tedesca è disperata : affamati e a volte orfani vagavano tra le macerie in cerca di cibo. Lei prima di lasciare la Germania durante il nazifascismo era animatrice di un circolo di lettura per i figli di operari di una fabbrica di sigarette. Anche a partire da questa esperienza la Lepman decide che per realizzare il programma post-nazismo è necessario partire dai libri per l’infanzia nella convinzione che i bambini non solo sono cittadini di domani ma che lo sono già oggi. Era convinta che si potesse curare l’infanzia tedesca dai traumi della guerra e dalla devastazione del nazismo attraverso i libri . “Jella Lepman – precisa la Prof.ssa Zizioli - era avanti nel discorso della biblioterapia perchè aveva individuato che le storie possono curare da terribili traumi. Se andiamo indietro nel tempo troviamo conferme sul valore terapeutico dei libri anche in Diodoro Siculo che nell’opera Bibliotheca historica scriveva che sulla porta della biblioteca di Ramses II era scritto: qui si cura l'anima".
E’ stato drammatico per la Lepman constatare che nella Germania del dopoguerra non c'erano libri per l'infanzia. Hitler infatti aveva censurato e bruciato tutti i libri, anche quelli per bambini, che non fossero in linea con il nazismo. Tra i libri eliminati dalla furia nazista anche il “Toro Ferdinando” di Leaf Munro e Robert Lawson recentemente ripubblicato in Italia da Fabbri Editore. Il protagonista di questa la storia è un giovane torello amante dei fiori che si rifiuta di combattere nella corrida, certamente di “cattivo esempio” all’infanzia tedesca che Hitler voleva allevare come adulti educati alla cieca obbedienza.
Jella doveva trovare buoni libri per i bambini tedeschi e decide di scrivere un appello internazionale per una raccolta di albi illustrati. I libri arrivarono inaspettatmente da tantissimi paesi e servirono per realizzare la prima mostra internazionale di libri dell'infanzia. Coinvolgere tanti paesi del mondo è stata una scelta rivoluzionaria perchè ha richiamato ad una azione di pace e di responsabilità tutte le nazioni.
Nel 1946, grazie al suo lavoro, prende concretamente vita la prima Mostra Internazionale di Letteratura per bambini che da allora non ha mai smesso di viaggiare da un paese all’altro. Jella mette in mostra anche libri bruciati dal nazismo come Il Toro Ferdinando.
La filosofia di Jella era quella di partire dai consigli della gente, che lei appuntava in vari foglietti infilati in una scatolina che si portava sempre dietro.
Al Palazzo delle Esposizioni in Via Nazionale a Roma IBBY, in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale (ISBCC), ha creato anche una biblioteca degli albi illustrati ad accesso gratuito ed aperta al pubblico negli morari del Museo.
Paolo Fallai, Presidente dell’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale, intervenuto in una conferenza all’interno dedll mostra ha mostrato grande interesse e ammirazione per l’opera di IBBY sia al Palzzo dell Esposizioni che a Lampedusa “Quando la biblioteca di Lampedusa nasceva nel 2012 – racconta Fallai- io c’ero perchè ho seguito, in tempi non sospetti, come giornalista la crescita e l’affermarsi di un progetto che sembrava una scelta ta folle perchè controcorrente, perchè si volevano aiutare i migranti con i libri e tutto sulla forza di pochi ma determinati volontari. Oltretutto si raccoglievano libri senza parole ; una vera follia! Posso racconatare un anedottoto che la dice lunga sulla considerazione che si ha in genere degli albi illustarti . Non molti anni fa la Rossellina Archinto (fondatrice nel 1985 della storica acsa editrice EMME Edizioni) per ripasrmiare mandava astampare libri in Albania. La cassa con svariate centinaia di albi illustrati non arrivava e dopo varie ricerche l’Archinto venne a sapere che i plichi con i volumi erano stati blioccati alla dogana perchè erano stati dichairati si come libri ma essendio senza parole alla dogana avevano pensatio che ci fosse un errore!!! La biblioteca di Lampedusa e Lo Scaffale d’Arte al Palazzo delle Esposizioni a Roma sono collegati dalla storia dell’arte e citengo aricordare che al Palazzo delle Esposizioni di Roma sono ben 15 anni che si svolgono laboratori d’arte per tutte le età”
La collezione di libri, tra i quali molti pop–up, ha come filo conduttore l'arte e fa parte del circuito ISBCC e i 2000 volumi sono divisi in varie sezioni tra cui la professionale ( la sezione rivolta agli educatori ).
I primi libri ad essere acquisiti sono stati quelli di Bruno Munari al quale abbiamo dedicato una sezione a parte. La biblioteca, in sintonia con lo spirito della Lepman, è internazionale e vi trovano libri francesi, coreani, inglesi, ecc.
I libri di storia dell’arte dal secolo scorso ad oggi comprendono monografie di artista o titoli generici, ma anche libri di designe e architettura tra cui la grand parade dell'arte.
Il libro Zoom di Istvan Banyai ad esempio presenta un modo di fare immagine partendo dal particolare per arrivare progressivamente alla figura intera. “Questo libro – ha spiegato Giulia Franchi una delle curatrici della biblioteca - è un grande esempio di silent book perchè è esercizio visivo : educa a guardare con occhi diversi la realtà ed è al tempo stesso educazione all'arte. Abbiamo libri di Roberto Inocenti che è un illustratore quasi cinematografico. Un libro del francese Hervé Tullet invece è un libro laboratorio adatto a tute le età che provoca stupore e lettura interattiva. In questa biblioteca troverete i classici della letteratura per ragazzi e che hanno cambiato il volto dell'editoria. Nel 2014 abbiamo fatto una mostra di libri che si chiamava "i nostri anni '70" reperendo libri che sono ormai fuori comercio ma che hanno cambiato profondamente l’editoria per ragazzi. Il catalogo di quella mostra, che troverete in questa biblioteca, è uscito per i tipi della Corraini in collaborazione l’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale . Gli anni '70 hanno prodotto dei giganti del libro per ragazzi come Munari, Lionni, Sendack”.
Si fa strada in quegli anni una nuova concezione del giovane lettore, non lo si pensa più come un lettore di serie B ma si adttano storie per adulti al giovane pubblico: i contenuti diventano la politica, l’intercultura, la vita n generale. Anche l’illustrazione non è più una forma grafica di di accompagnamento al testo, ma guadagna un suo ruolo indipendente e complementare alle pagine scritte.
Anche prima degli anni ’70 trovano fortuna autori come Sendak con il suo libro rivoluzionario Nel paee dei mostri selvaggi e Piccolo blu e piccolo giallo di Lionni . Sono libri intramonatbili che sono riediti da quasi 70 anni.
Nella biblioteca del Palazzo delle Esposiziioni i volntari IBBY organizzano ; corsi per adulti, percorsi tematici (su abbecedari, colori, intercultura, ecc. ) con realtive attività, mostre teamtiche ad esempio sul corpo e sulla scienza, .
La Sezione Libri Tattili nasce dalla mostra "Senzi unici" che sarà ospitata all’interno di un liceo per l’Alternanza Scuola Lavoro.
IBBY infatti si occupa anche di disabilità, e cura una bibliografia di libri accessibili selezionati da un comitato scientifico. Grazie allo scaffale per la disabilità si realizzanno incontri per bambini sordo-muti, ciechi, autistici ma tenedo ben presente che si vogliono ghettizzare queste categorie di lettori ma anzi includerli nelle iniziative aperte a tutti.
Vi invito avisonare un bellisimo video “Alessia, i suoi compagni e i libri senza parole” su queste attività di letture inclusive al link : https://www.palazzoesposizioni.it/media/alessia-i-suoi-compagni-e-i-libri-senza-parole
Giovanna Micaglio
Se vi siete trovati al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 16 al 21 ottobre 2017 avrete notato un gruppo di appassionati di albi illustrati partecipare con entusiasmo agli incontri di formazione, organizzati all’interno della mostra su silent book provenienti da tutto il mondo, a cura della sezione italiana IBBY (International Board on Books for Young People ). Si è trattato di un corso rivolto ad insegnanti, bibliotecari e volontari della lettura che si è svolto all’interno della mostra Libri senza parole. Destinazione Lampedusa biennale alla sua seconda edizione. I libri, raccolti dall’associazione IBBY da vari paesi del mondo, hanno permesso di aprire la Biblioteca per ragazzi a Lampedusa, dedicata ai bambini e ragazzi che vivono sull'isola e ai giovani ospiti del Centro di Primo Soccorso e Accoglienza. Inoltre al Palazzo delle Esposizioni esiste raccolta di oltre 250 albi senza parole nello Scaffale d’arte a disposizione di ricercatori, docenti e appassionati. La raccolta diviene anche mostra bibliografica itinerante, che può circolare a richiesta in Italia e all'estero. La raccolta di libri donati da biblioteche, associazioni, scuole e privati cittadini dai cinque continenti è il segno distintivo di IBBY ed è stata proprio la fondatrice di IBBY , Jella Lepman , ad inventare questo geniale sistema per creare mostre di albi illustrati ed intere biblioteche. Lo scopo principale della Lepman all’indomani del dopoguerra era quello di disintossicare l’infanzia tedesca dal nazismo e di costruire un futuro migliore dalle ceneri della seconda guerra mondiale. Lei ebrea scampata alle deportazioni finita la seconda guerra mondiale fu incaricata dall’esercito americano di svolgere questa missione: inventarsi un programma per aiutare i bambini tedeschi a non ripetere gli errori della generazione precedente. La prima reazione della Lepman, alla quale la Germania nazista aveva toolto tutto , fu di rifiuto ma non potè non pensare ai bambini tedeschi come avittime innocenti e cambiò idea : “Arrivai a rendermi conto sempre più chiaramente che non dovevo guardare indietro ma al futuro e che dovevo cominciare dai bambini. Difficilmente potevo mettere in dubbio la solidità di questo pensiero. Che diritto avevo di dire no?”*. Per dare continuità al suo progetto nel 1952 Jella Lepamn fonda IBBY a conclusione di una Conferenza Internazionale per la pace nel mondo proprio a partire dai libri per bambini. Oggi all’associazione International Board on Book for Young People aderiscono più di settanta Paesi in tutto il mondo.
I volontari di IBBY ispirandosi all’esempio di questa donna coraggiosa e lungimirante proseguono ancora oggi l’opera di recupero e sostegno dell’infanzia in difficoltà attraverso i libri.. Oggi come allora i libri senza parole o silent book raccontano storie attraverso le illustrazioni, superando quindi le barriere linguistiche e culturali. Per questo motivo possono essere letti e compresi da bambini di origini diverse, sono quindi uno strumento per comunicare e dialogare con i piccoli immigrati di Lampedusa ma, come raccontano i volontari di IBBY- Italia , anche con gli adulti. Nella biblioteca di Lampedusa infatti gli operatori IBBY non si occupano solo di letture per bambini ma propongono libri a chiunque si trova lontano dalla propria terra, in condizioni difficoltose. A Lampedusa spesso sono i ragazzi migranti più grandi ad animare le letture.
Una delle volontarie della Biblioteca di Lampedusa - Anna Villani – racconta: “ Per instaurare un dialogo con i bambini approdati sull’isola dopo un tremendo viaggio sulle carrette del mare ho usato il libro L'Approdo, un libro molto lungo da leggere ma pieno di particolari tanto che si può scegliere una pagina e lavorare solo su quella. Pensavo che un albo illustrato potesse essere interessante solo per i bambini e che fosse improponibile per i ragazzi più grandi, invece con mia grande sorpresa ho visto un ragazzo di 21 anni tunisino entrato per la prima volta in Biblioteca di Lampedusa. Il giovane migrante ha scelto proprio quel libro dallo scaffale lo ha letto da solo, ha guardato con attenzione tutte le illustrazioni e poi è scoppiato in lacrime”.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- * “La strada di Jella. Prima fermata Monaco” , SINNOS, 2009
Deborah Soria , altra volontaria IBBY e Responsabile della Biblioteca di Lampedusa, spiega di aver contribuito sia come libraria che come volontaria di IBBY Italia alla nascita della Biblioteca di Lampedusa nel 2012. “La Biblioteca di Lampedusa – racconta la Soria - nasce da una raccolta di libri senza parole provenienti da tutto il mondo . La biblioteca forse è un pò caotica, ma noi ci sappiamo girare. I libri continuano ad arrivare donati da enti pubblici e privati da vari paesi del mondo. Noi teniamo conto anche delle richieste dei piccoli frequentatori : se un bambino chiede libri sulle giraffe allora si cercano libri su questo tema”.
I curatori dela mostra e formatori del corso “I libri senza parole” sono volontari culturali di IBBY appassionati ed esperti di silent book , tutti impegnati nella Biblioteca di Lampedusa. Per loro i libri sono uno strumento indispensabile per aprire un ponte di dialogo con i migranti.
“Un libro – prosegue la Soria - è un'offerta di ospitalità, il mediatore cerca di portare accoglienza. La biblioteca di Lampedusa è un patrimonio per tutta la comunità di Lampedusa: per i cittadini e non solo per i migranti. Facciamo in modo che in biblioteca siano sempre presenti dei mediatori culturali, che non si ocupano solo di letture ma anche di garantire continuità . Infatti , come afferma Michel Petit, attraverso la mediazione orale si pussono coinvolgere i partecipanti ma per poter portare avanti il progetto bisogna anche cercare sostegno e finanziamenti. “
Mariella Bertelli, un’altra storica volontaria IBBY e bibliotecaria della Biblioteca Comunale di Toronto, è una story teller che sa guardare dentro la propria vita per costruire nuovi racconti.
“Quando ci siamo accorti per la prima vlta di essere soli? – si chiede la Bertelli- quando abbiamo avuto bisogno di uno spazio tutto per noi. Il mio spazio preferito , quasi sacro era sotto la tenda di un balcone sul terrazzo dove avevo il mio contatto con l'immaginario. Forse in quei momenti infantili è nata la mia vocazione di story teller. Il mio libro preferito è un albo illustrato una raccolta di storie raccolte da una scrittrice canadese, storie di giovani che sono dovute scappare da dove abitavano. Inizia con una storia di una giovane ebrea he scappava dalla Germania nazista. Lei e le sue amiche sono dovute tornare indietro perchè nessuno stato le ha accettate . A questa storia ne seguono altre di fughe e di migrazioni”
La sfida di creare una biblioteca a Lampedusa è stata quella di proporre libri a migranti disperati bisognosi di tutto e privati delle riposte ai bisogni fondamentali.
Ma IBBY si è ispirata proprio alla fonadtrice Jella Lepman secondo la quale infatti i libri sono “cibo per la mente” indispensabile per crescere da uomini liberi.
Quando Jella Lepman nel 1945 arriva in Germania si accorge che la situazione del dopoguerra dei bambini tedesca è disperata : affamati e a volte orfani vagavano tra le macerie in cerca di cibo. Lei prima di lasciare la Germania durante il nazifascismo era animatrice di un circolo di lettura per i figli di operari di una fabbrica di sigarette. Anche a partire da questa esperienza la Lepman decide che per realizzare il programma post-nazismo è necessario partire dai libri per l’infanzia nella convinzione che i bambini non solo sono cittadini di domani ma che lo sono già oggi. Era convinta che si potesse curare l’infanzia tedesca dai traumi della guerra e dalla devastazione del nazismo attraverso i libri . “Jella Lepman – precisa la Prof.ssa Zizioli - era avanti nel discorso della biblioterapia perchè aveva individuato che le storie possono curare da terribili traumi. Se andiamo indietro nel tempo troviamo conferme sul valore terapeutico dei libri anche in Diodoro Siculo che nell’opera Bibliotheca historica scriveva che sulla porta della biblioteca di Ramses II era scritto: qui si cura l'anima".
E’ stato drammatico per la Lepman constatare che nella Germania del dopoguerra non c'erano libri per l'infanzia. Hitler infatti aveva censurato e bruciato tutti i libri, anche quelli per bambini, che non fossero in linea con il nazismo. Tra i libri eliminati dalla furia nazista anche il “Toro Ferdinando” di Leaf Munro e Robert Lawson recentemente ripubblicato in Italia da Fabbri Editore. Il protagonista di questa la storia è un giovane torello amante dei fiori che si rifiuta di combattere nella corrida, certamente di “cattivo esempio” all’infanzia tedesca che Hitler voleva allevare come adulti educati alla cieca obbedienza.
Jella doveva trovare buoni libri per i bambini tedeschi e decide di scrivere un appello internazionale per una raccolta di albi illustrati. I libri arrivarono inaspettatmente da tantissimi paesi e servirono per realizzare la prima mostra internazionale di libri dell'infanzia. Coinvolgere tanti paesi del mondo è stata una scelta rivoluzionaria perchè ha richiamato ad una azione di pace e di responsabilità tutte le nazioni.
Nel 1946, grazie al suo lavoro, prende concretamente vita la prima Mostra Internazionale di Letteratura per bambini che da allora non ha mai smesso di viaggiare da un paese all’altro. Jella mette in mostra anche libri bruciati dal nazismo come Il Toro Ferdinando.
La filosofia di Jella era quella di partire dai consigli della gente, che lei appuntava in vari foglietti infilati in una scatolina che si portava sempre dietro.
Al Palazzo delle Esposizioni in Via Nazionale a Roma IBBY, in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale (ISBCC), ha creato anche una biblioteca degli albi illustrati ad accesso gratuito ed aperta al pubblico negli morari del Museo.
Paolo Fallai, Presidente dell’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale, intervenuto in una conferenza all’interno dedll mostra ha mostrato grande interesse e ammirazione per l’opera di IBBY sia al Palzzo dell Esposizioni che a Lampedusa “Quando la biblioteca di Lampedusa nasceva nel 2012 – racconta Fallai- io c’ero perchè ho seguito, in tempi non sospetti, come giornalista la crescita e l’affermarsi di un progetto che sembrava una scelta ta folle perchè controcorrente, perchè si volevano aiutare i migranti con i libri e tutto sulla forza di pochi ma determinati volontari. Oltretutto si raccoglievano libri senza parole ; una vera follia! Posso racconatare un anedottoto che la dice lunga sulla considerazione che si ha in genere degli albi illustarti . Non molti anni fa la Rossellina Archinto (fondatrice nel 1985 della storica acsa editrice EMME Edizioni) per ripasrmiare mandava astampare libri in Albania. La cassa con svariate centinaia di albi illustrati non arrivava e dopo varie ricerche l’Archinto venne a sapere che i plichi con i volumi erano stati blioccati alla dogana perchè erano stati dichairati si come libri ma essendio senza parole alla dogana avevano pensatio che ci fosse un errore!!! La biblioteca di Lampedusa e Lo Scaffale d’Arte al Palazzo delle Esposizioni a Roma sono collegati dalla storia dell’arte e citengo aricordare che al Palazzo delle Esposizioni di Roma sono ben 15 anni che si svolgono laboratori d’arte per tutte le età”
La collezione di libri, tra i quali molti pop–up, ha come filo conduttore l'arte e fa parte del circuito ISBCC e i 2000 volumi sono divisi in varie sezioni tra cui la professionale ( la sezione rivolta agli educatori ).
I primi libri ad essere acquisiti sono stati quelli di Bruno Munari al quale abbiamo dedicato una sezione a parte. La biblioteca, in sintonia con lo spirito della Lepman, è internazionale e vi trovano libri francesi, coreani, inglesi, ecc.
I libri di storia dell’arte dal secolo scorso ad oggi comprendono monografie di artista o titoli generici, ma anche libri di designe e architettura tra cui la grand parade dell'arte.
Il libro Zoom di Istvan Banyai ad esempio presenta un modo di fare immagine partendo dal particolare per arrivare progressivamente alla figura intera. “Questo libro – ha spiegato Giulia Franchi una delle curatrici della biblioteca - è un grande esempio di silent book perchè è esercizio visivo : educa a guardare con occhi diversi la realtà ed è al tempo stesso educazione all'arte. Abbiamo libri di Roberto Inocenti che è un illustratore quasi cinematografico. Un libro del francese Hervé Tullet invece è un libro laboratorio adatto a tute le età che provoca stupore e lettura interattiva. In questa biblioteca troverete i classici della letteratura per ragazzi e che hanno cambiato il volto dell'editoria. Nel 2014 abbiamo fatto una mostra di libri che si chiamava "i nostri anni '70" reperendo libri che sono ormai fuori comercio ma che hanno cambiato profondamente l’editoria per ragazzi. Il catalogo di quella mostra, che troverete in questa biblioteca, è uscito per i tipi della Corraini in collaborazione l’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale . Gli anni '70 hanno prodotto dei giganti del libro per ragazzi come Munari, Lionni, Sendack”.
Si fa strada in quegli anni una nuova concezione del giovane lettore, non lo si pensa più come un lettore di serie B ma si adttano storie per adulti al giovane pubblico: i contenuti diventano la politica, l’intercultura, la vita n generale. Anche l’illustrazione non è più una forma grafica di di accompagnamento al testo, ma guadagna un suo ruolo indipendente e complementare alle pagine scritte.
Anche prima degli anni ’70 trovano fortuna autori come Sendak con il suo libro rivoluzionario Nel paee dei mostri selvaggi e Piccolo blu e piccolo giallo di Lionni . Sono libri intramonatbili che sono riediti da quasi 70 anni.
Nella biblioteca del Palazzo delle Esposiziioni i volntari IBBY organizzano ; corsi per adulti, percorsi tematici (su abbecedari, colori, intercultura, ecc. ) con realtive attività, mostre teamtiche ad esempio sul corpo e sulla scienza, .
La Sezione Libri Tattili nasce dalla mostra "Senzi unici" che sarà ospitata all’interno di un liceo per l’Alternanza Scuola Lavoro.
IBBY infatti si occupa anche di disabilità, e cura una bibliografia di libri accessibili selezionati da un comitato scientifico. Grazie allo scaffale per la disabilità si realizzanno incontri per bambini sordo-muti, ciechi, autistici ma tenedo ben presente che si vogliono ghettizzare queste categorie di lettori ma anzi includerli nelle iniziative aperte a tutti.
Vi invito avisonare un bellisimo video “Alessia, i suoi compagni e i libri senza parole” su queste attività di letture inclusive al link : https://www.palazzoesposizioni.it/media/alessia-i-suoi-compagni-e-i-libri-senza-parole
Giovanna Micaglio